La Principessa…..il TOR 2013/334k/24D+
Ho fatto di tutto per partecipare di nuovo a questa magnifica avventura e ci sono riuscito con l’inganno. Ovviamente non ne vado fiero, mi sono reso conto durante la gara a cosa avevo esposto il mio amico che gentilmente si era prestato, l’unica attenuante è stata la mia determinazione a voler fare una seconda volta questa che la considero la gara Principe del Trail.
I pettorali sono stati distribuiti per estrazione random e siccome eravamo in tanti, ho fatto iscrivere anche qualche mio amico e tra tutti è stato sorteggiato GIGI (nome di fantasia).
Siamo partiti per Courmayer con l’eterno camper io, il KTrail e Gigi e alla consegna dei pettorali lui l’ha vidimato per me. Il problema è stato un braccialetto da eventi che veniva messo al polso ma se lo è fatto lasciare lasco così me lo ha girato.
Tutto è filato liscio, sono partito sotto mentite spoglie e con un uragano di pioggia, stavo molto bene ed era la mia gara per caratteristiche fisiche; all’edizione del 2011 ero arrivato bene (31° ) e puntavo a scendere sotto le 100 ore.
Per noi comuni mortali che non abbiamo modo di fare acclimatazione i primi due giorni sono di sofferenza, ma d’altro canto ci sono 14 passi, oltre 2000 m. da percorrere e il tempo non manca. E’ accaduto come nel 2011, ho faticato i primi 2 giorni e volato nei 2 successivi.
La prima notte è successo il fattaccio, sul Col de la Crosatie è nevicato, faceva un gran freddo e ho sentito l’elicottero sopra la testa. La mattina il Coach mi ha informato che un atleta cinese era rovinato giù dai massi ed era morto, ma non hanno fermato la gara… “the show must go on”.
Poco prima di Donnas (al km 150) ho incontrato un’amica, Katia, con la quale ho condiviso buona parte del viaggio; intanto dalla base mi aggiornavano. La seconda metà del TOR è più tecnica, isolata e ci sono dei rifugi su anfiteatri magnifici , al rifugio Sogno ho trovato la mia amica che faceva parte dell’organizzazione e che mi ha ricevuto entusiasta con un “ Grande Fabio! “ già , peccato che per oggi mi chiamo… GIGI. Gli ispettori osservavano perplessi!!
Di notte per il freddo e l’altitudine il mio naso copiosamente ha cominciato a sanguinare e al mio arrivo al Rifugio Cuney ho chiesto l’intervento di un medico ma dovevo compilare una modulo con le generalità; temendo di mettere Gigi in difficoltà, ho rinunciato e sono ripartito con il mio rigolo costante di sangue.
Alba del terzo giorno, di fronte al massiccio del Monte Rosa. Ah, per chi non lo sapesse, i Geants- Giganti sono le montagne della valle d’Aosta sopra i 4k e vengono affrontate in gara percorrendo il perimetro della regione, rispettivamente sono : Rutor, Gran Paradiso, Cervino, Monte Rosa, Monte Bianco.
Dicevo, arrivato al Rifugio Dondaz, con lo scenario magnifico del ghiacciaio innanzi e una fila di campane a dimensione crescente. Istintivamente, forse per la contentezza, mi viene da suonarle tutte e più volte … atmosfera mistica interrotta dal Gestore del Rifugio che uscendo mi dice: “sono le sei di mattina, hai svegliato tutti”, Sorry!!!
Ripartito, con un freddo terribile. Katia rompe le scarpe ma il Ktrail provvede a sostituirle, io rompo la cerniera della giacca e chiedo a Katia di aiutarmi. Voglio ricordare questa scena quasi sessista di lei genuflessa sul mio ventre che cerca con le mani e con la bocca di tirarmi su ….. appunto la cerniera. Era talmente assurda come scena che improvvisamente ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere, da stanchi ed esauriti.
Ollomont, 80 km all’arrivo, il freddo risveglia il mio punto debole, la vescica. Incomincio ad avere bruciori, era successo altre volte e avevo dovuto ritirarmi. Mi sento disperato.
Sono scoppiato in lacrime e non ho detto il mio problema a Katia, ma ho deciso di ripartire con una rabbia in corpo che mi ha fatto letteralmente bruciare i tempi, recuperare posizioni e cogliere l’obiettivo prefissato.
L’arrivo è ovviamente felice MI sparo una capriola assurda e vado a firmare questa volta con il mio vero nome 4 giorni circa e 4 kg in meno wonderfull !!